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L'apparente vita perfetta di Giada viene sconvolta dalla perdita dell'amatissimo nonno. Il dolore per la sua morte scaraventa Giada nel baratro e fa emerge un dolore più grande che va ben oltre: una sofferenza radicata che ha origine nel passato. Il ricordo di un figlio mai nato, che finora era riuscita a sotterrare, e di un amore violento la fanno precipitare in una buia sofferenza. Né il marito né la sua famiglia le saranno di aiuto, personaggi tenuti a distanza studiata, quasi odiati. L'uomo che ha scelto come compagno per la vita ora le risulta un estraneo capace solo di pretese. La madre diventa la sua nemica numero uno, l'essere pericoloso da cui tenersi distante. Il padre amatissimo non riesce a vederla davvero e Giada si sente perduta come se non fosse più sua figlia. È allora che al suo fianco, come a volerla tormentare - o svegliare - compare un alter ego spietato e sensuale che la trascina in un percorso a ritroso costringendola ad aprire gli occhi della memoria: qualcosa di ben più doloroso la attende alla fine del cammino, un evento sotterrato e mai raccontato, il segno della colpa che ha nascosto a tutti. L'alternanza tra quotidianità, flashback, ricordi reali o presunti, gettano Giada in un viaggio pericoloso quanto necessario per scoprire realmente chi è.